Il rondone possiede un completo cinto scapolare, che consiste della
stretta Clavicula (clavicola), curva e a forma di fermaglio, la relativamente lunga Scapula (scapola) piatta, a forma di scimitarra e il robusta Coracoide (osso coracoideo) che è l'osso piu' forte. Rispetto ad altre specie di uccelli, colpisce l'arrangiamento molto compatto dell'unico osso del cinto scapolare.
L'ampio e piatto Coracoide che appoggia sullo Sternum (sterno) e la clavicola, costruita come una molla di trazione e che distingue le articolazioni delle spalle, sono di importanza cruciale per le prestazioni di volo. Presumibilmente la forma breve e compatta e la corta distanza dall'articolazione della spalla all'attaccatura delcoracoideo sullo sterno garantiscono un più diretto e migliore trasferimento di potenza dall'ala al tronco. Inoltre la massiccia e compatta anatomia scheletrica del cinto scapolare riduce probabilmente il rischio di infortuni a cui un uccello dall' alta velocità di volo e la cui vita e' esclusivamente legata all'aria, giorno e notte, e' particolarmente esposto. Una protezione aggiuntiva contro fratture e lussazioni e' rappresentata dalle masse muscolari potenti, che coprono la parte superiore dell'ala, la spalla e il petto.
Lo scheletro alare del Rondone comune mostra il caratteristico adattamento di un volatore di alte prestazioni, con una corta e
tozza parte superiore, un avambraccio relativamente corto, e una zona
della mano e delle dita estremamente lunga.
La parte superiore del braccio del rondone sembra servire solo all'attacco dei possenti muscoli della spalla, del torace e dell'avambraccio, in cui è completamente incassato, efficacemente protetto contro le fratture. Proporzionalmente di circa un terzo più lunghi della parte superiore del braccio sono (l'ulna), a cui si attaccano le dieci secondare, e il (radio) relativamente protetto verso il cranio, la cui posizione esposta, lo rende un "tallone d'Achille" per i rondoni, in caso di collisioni del bordo anteriore dell'ala con ostacoli.
Il metacarpo (Carpometacarpus) del rondone comune è lungo esattamente quanto l'ulna e il radio, e quindi in proporzione considerevolmente più lungo che nella maggior parte delle altre specie di uccelli. Con la fusione di diverse ossa carpali e uno stretto e flessibile collegamento al secondo dito, presenta una grande stabilità e serve come attacco per le primarie 1-5. Nel volo attivo il carico maggiore cade sulle primarie e sullo scheletro della mano dell'uccello. In questa zona non c'e quasi più muscolatura, ma invece quasi solo tendini; le ossa della mano e delle dita sono rivestite solo da pelle sottile e piume di copertura.
Nei rondoni sono riconoscibili sette paia di costole. La gabbia toracica circonda gli organi interni da davanti a dietro in forma di pera. Un aggancio per la potente muscolatura del volo e' offerto dal grosso sterno dominante, che visto di lato presenta quasi la forma di un triangolo acutangolo rivolto all'indietro.
Nel corso dell'evoluzione la necessità di una locomozione sul terreno
è divenuta quasi completamente superflua e ridotta a uno strisciare ventre a terra nel cavo del nido, con uguale abilita' in avanti come all'indietro. Le ali sono utilizzate alternatamente come sostegno per il bilanciamento. La parte superiore del corpo si trova con cio' quasi parallela al terreno. Le articolazioni delle anche stanno alte nella zona del torso. Il baricentro è basso; manifestamente l'intera struttura del tronco e' progettata per il volo e consente al suolo solo un modo di locomozione che appare goffo, ma che può comunque risultare incredibilmente veloce ed agile. In caso di un alterco, il rondone e' in grado persino di ergersi e correre verso un rivale ad ali spiegate; similmente si possono osservare i giovani rondoni affamati nell'atto di chiedere cibo precipitarsi con le ali che sbattono selvaggiamente verso l'uccello adulto che porta il cibo.
Il corto e diritto femore, l'articolazione del ginocchio e la lunga e sottile parte inferiore della gamba, aderiscono lateralmente al corpo e si fondono quasi completamente con il profilo del tronco a forma di siluro. Sono vistosi, il breve, robusto metatarso (Tarsometatarsus) e soprattutto i notevoli artigli.
Come la maggior parte delle specie di uccelli anche il rondone possiede quattro
dita. BEZZEL e PRINZINGER (1990) e HUMMEL (2000) indicano che nei Rondonidi tutte e quattro le dita sono rivolte in avanti. Anche GLUTZ e BAUER (1980) registrano come caratteristica del genere Apus che nello stadio postembrionale tutte e quattro le dita sono dirette in avanti.
Contraddicono cio' le nostre proprie osservazioni sugli assistiti nella clinica dei Rondoni: Le dita 2-4 del piede del Rondone comune puntano in avanti, il primo invece ha una grande flessibilità e viene mosso verso l'interno e in avanti come un "dito girevole". Solo in posizione di riposo avviene che tutte le quattro dita del piede vengano tenute direttamente in avanti. Nell'arrampicata e nel dondolamento appare una disposizione diretta lateralmente del primo e secondo dito, e del terzo e quarto, come un rampino. Altrimenti, tutte le quattro le dita del piede del rondone sono uniformemente distribuite di lato e di fronte, come le dita di una mano aperta, e se uno le stacca dal sostegno vanno per riflesso subito in cerca di un appiglio, aprendosi e chiudendosi incessantemente. Colpisce la loro notevole mobilità e flessibilità.
Lo straordinario piede a tenaglia
Negli uccelli ogni dito del piede consiste di una falange prossimale e un osso-artiglio che porta una guaina cornea. Tra questi sono inserite delle falangi intermedie: una nel secondo dito, due nel terzo e tre nel quarto (HUMMEL, 2000). Ben diversa e forse unica nel mondo degli uccelli e' la situazione nel Rondone comune e nel suo grosso parente il Rondone Maggiore: tutte e quattro le dita consistono solo della falange prossimale e dell'osso-artiglio. Non ci sono falangi intermedie. Studi su altri membri dell'ordine Apodiformi sarebbero di grande interesse per stabilire se Rondoni comuni e Rondoni Maggiori relativamente all'anatomia dei loro piedi rappresentano un caso particolare o se questa caratteristica altamente inusuale per gli uccelli si verifica ancora con altri Apodidi.